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Mercoledi, 24 aprile 2024 - Misteri gloriosi - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi )

San Giovanni Bosco:Un litigante, per rendersi il giudiee favorevole, gli palesò che il suo avversario lo andava mettendo in ridicolo in ogni luogo. « Che importa a te, s' egli mi mette in ridicolo? rispose il giudice onesto; narrami soltanto i torti che ha fatti a te, perch'io debbo dar sentenza sulle ingiurie tue, e non sulle mie. »

LETTURE A CASO

Mt 1,1-25

1Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. 2Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, 3Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esròm, Esròm generò Aram, 4Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmòn, 5Salmòn generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, 6Iesse generò il re Davide.

Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, 7Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asàf, 8Asàf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, 9Ozia generò Ioatam, Ioatam generò Acaz, Acaz generò Ezechia, 10Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, 11Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.

12Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel, Salatiel generò Zorobabèle, 13Zorobabèle generò Abiùd, Abiùd generò Elìacim, Elìacim generò Azor, 14Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, 15Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, 16Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo.

17La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di quattordici; da Davide fino alla deportazione in Babilonia è ancora di quattordici; dalla deportazione in Babilonia a Cristo è, infine, di quattordici.

18Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. 20Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. 21Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati".

22Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:

23Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio
che sarà chiamato Emmanuele,


che significa Dio con noi. 24Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, 25la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Lc 24, 35-48: Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno.

2 Cor 7,1-16

1In possesso dunque di queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni macchia della carne e dello spirito, portando a compimento la nostra santificazione, nel timore di Dio.

2Fateci posto nei vostri cuori! A nessuno abbiamo fatto ingiustizia, nessuno abbiamo danneggiato, nessuno abbiamo sfruttato. 3Non dico questo per condannare qualcuno; infatti vi ho già detto sopra che siete nel nostro cuore, per morire insieme e insieme vivere. 4Sono molto franco con voi e ho molto da vantarmi di voi. Sono pieno di consolazione, pervaso di gioia in ogni nostra tribolazione.

5Infatti, da quando siamo giunti in Macedonia, la nostra carne non ha avuto sollievo alcuno, ma da ogni parte siamo tribolati: battaglie all'esterno, timori al di dentro.

6Ma Dio che consola gli afflitti ci ha consolati con la venuta di Tito, 7e non solo con la sua venuta, ma con la consolazione che ha ricevuto da voi. Egli ci ha annunziato infatti il vostro desiderio, il vostro dolore, il vostro affetto per me; cosicché la mia gioia si è ancora accresciuta.

8Se anche vi ho rattristati con la mia lettera, non me ne dispiace. E se me ne è dispiaciuto - vedo infatti che quella lettera, anche se per breve tempo soltanto, vi ha rattristati - 9ora ne godo; non per la vostra tristezza, ma perché questa tristezza vi ha portato a pentirvi. Infatti vi siete rattristati secondo Dio e così non avete ricevuto alcun danno da parte nostra; 10perché la tristezza secondo Dio produce un pentimento irrevocabile che porta alla salvezza, mentre la tristezza del mondo produce la morte. 11Ecco, infatti, quanta sollecitudine ha prodotto in voi proprio questo rattristarvi secondo Dio; anzi quante scuse, quanta indignazione, quale timore, quale desiderio, quale affetto, quale punizione! Vi siete dimostrati innocenti sotto ogni riguardo in questa faccenda. 12Così se anche vi ho scritto, non fu tanto a motivo dell'offensore o a motivo dell'offeso, ma perché apparisse chiara la vostra sollecitudine per noi davanti a Dio. 13Ecco quello che ci ha consolati.

A questa nostra consolazione si è aggiunta una gioia ben più grande per la letizia di Tito, poiché il suo spirito è stato rinfrancato da tutti voi. 14Cosicché se in qualche cosa mi ero vantato di voi con lui, non ho dovuto vergognarmene, ma come abbiamo detto a voi ogni cosa secondo verità, così anche il nostro vanto con Tito si è dimostrato vero. 15E il suo affetto per voi è cresciuto, ricordando come tutti gli avete obbedito e come lo avete accolto con timore e trepidazione. 16Mi rallegro perché posso contare totalmente su di voi.


Il Pastore d'Erma - I precetti: Quarto precetto: Dopo la morte del coniuge, le seconde nozze

XXXII (4), 1. Lo interrogai di nuovo dicendo: "Signore, poiché mi sopporti, spiegami ancora questo". "Parla" mi dice. Ed io: "Signore, se il marito o la moglie muore e uno di essi si risposa, pecca risposandosi?". 2. "Non pecca, dice. Se, invece, rimane da solo si procura un onore straordinario e una grande gloria presso il Signore. Se si risposa non pecca. 3. Pratica la castità e la santità e vivrai in Dio. Le cose che ti dico e ti dovrò dire, osservale sin da questo giorno in cui mi sei stato affidato e abiterò nella tua casa. 4. Per tutte le colpe commesse prima ci sarà il perdono se osserverai i miei precetti. E per tutti ci sarà i1 perdono se osserveranno questi precetti e cammineranno nella purezza".

(Autore: Erma)

L'imitazione di Cristo: UBBIDIENZA E SOTTOMISSIONE

È una cosa molto importante stare sotto la virtù dell'ubbidienza, vivere sotto un Superiore e non essere indipendenti. È molto più sicuro essere sottomessi che trovarsi ai posti di comando. Molti vivono nell'ubbidienza più per necessità che per amore; sono insofferenti e facilmente mormorano. Essi, però, non guadagneranno la libertà dello spirito, se non si sottometteranno con tutto il cuore per amore di Dio. Corri pure qua e là; ma non troverai pace se non nell'umile sottomissione alla guida del Superiore. Il fantasticare su altri luoghi dove stare meglio, ha ingannato molti. É vero che ciascuno nelle sue azioni segue volentieri il proprio parere e si sente inclinato maggiormente verso coloro che la pensano come lui. Ma se Dio è con noi, è necessario che qualche volta abbandoniamo anche le nostre vedute, per il bene della pace. Del resto, chi è tanto sapiente da conoscere perfettamente ogui cosa? Dunque, non ti fidare troppo della tua opinione, ma sii disposto ad ascoltare volentieri anche quella degli altri. Se le tue vedute sono buone e, tuttavia, vi rinunzi e ne segui altre per amore di Dio, ne ricaverai maggiore frutto spirituale. Ho spesso sentito dire che è cosa più sicura ascoltare e accettare un consiglio, che darlo. Può anche darsi il caso che l'opinione d'uno sia buona come quella d'un altro; ma non voler arrendersi agli altri, quando lo esige la ragione o la convenienza, è segno di superbia e caparbietà.