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Venerdi, 19 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Leone IX Papa ( Letture di oggi )

Sant'Agostino:State attenti a non riporre la vostra fiducia sul denaro, sulle amicizie, umane e sugli onori o le vanità del secolo.

LETTURE A CASO

Mt 7,1-28

1Non giudicate, per non essere giudicati; 2perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. 3Perché osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? 4O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell'occhio tuo c'è la trave? 5Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.

6Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.

7Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; 8perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. 9Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra? 10O se gli chiede un pesce, darà una serpe? 11Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano!

12Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti.

13Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; 14quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!

15Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. 16Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? 17Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; 18un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. 19Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. 20Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere.

21Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? 23Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità.

24Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. 25Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. 26Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. 27Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande".

28Quando Gesù ebbe finito questi discorsi, le folle restarono stupite del suo insegnamento: 29egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità e non come i loro scribi.


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Mc 5, 21-43: Fanciulla, io ti dico: Alzati!

1 Cor 14,1-40

1Ricercate la carità. Aspirate pure anche ai doni dello Spirito, soprattutto alla profezia. 2Chi infatti parla con il dono delle lingue non parla agli uomini, ma a Dio, giacché nessuno comprende, mentre egli dice per ispirazione cose misteriose. 3Chi profetizza, invece, parla agli uomini per loro edificazione, esortazione e conforto. 4Chi parla con il dono delle lingue edifica se stesso, chi profetizza edifica l'assemblea. 5Vorrei vedervi tutti parlare con il dono delle lingue, ma preferisco che abbiate il dono della profezia; in realtà è più grande colui che profetizza di colui che parla con il dono delle lingue, a meno che egli anche non interpreti, perché l'assemblea ne riceva edificazione.

6E ora, fratelli, supponiamo che io venga da voi parlando con il dono delle lingue; in che cosa potrei esservi utile, se non vi parlassi in rivelazione o in scienza o in profezia o in dottrina? 7È quanto accade per gli oggetti inanimati che emettono un suono, come il flauto o la cetra; se non si distinguono con chiarezza i suoni, come si potrà distinguere ciò che si suona col flauto da ciò che si suona con la cetra? 8E se la tromba emette un suono confuso, chi si preparerà al combattimento? 9Così anche voi, se non pronunziate parole chiare con la lingua, come si potrà comprendere ciò che andate dicendo? Parlerete al vento! 10Nel mondo vi sono chissà quante varietà di lingue e nulla è senza un proprio linguaggio; 11ma se io non conosco il valore del suono, sono come uno straniero per colui che mi parla, e chi mi parla sarà uno straniero per me.

12Quindi anche voi, poiché desiderate i doni dello Spirito, cercate di averne in abbondanza, per l'edificazione della comunità. 13Perciò chi parla con il dono delle lingue, preghi di poterle interpretare. 14Quando infatti prego con il dono delle lingue, il mio spirito prega, ma la mia intelligenza rimane senza frutto. 15Che fare dunque? Pregherò con lo spirito, ma pregherò anche con l'intelligenza; canterò con lo spirito, ma canterò anche con l'intelligenza. 16Altrimenti se tu benedici soltanto con lo spirito, colui che assiste come non iniziato come potrebbe dire l'Amen al tuo ringraziamento, dal momento che non capisce quello che dici? 17Tu puoi fare un bel ringraziamento, ma l'altro non viene edificato. 18Grazie a Dio, io parlo con il dono delle lingue molto più di tutti voi; 19ma in assemblea preferisco dire cinque parole con la mia intelligenza per istruire anche gli altri, piuttosto che diecimila parole con il dono delle lingue.

20Fratelli, non comportatevi da bambini nei giudizi; siate come bambini quanto a malizia, ma uomini maturi quanto ai giudizi. 21Sta scritto nella Legge:

Parlerò a questo popolo in altre lingue
e con labbra di stranieri,
ma neanche
così mi ascolteranno,

dice il Signore. 22Quindi le lingue non sono un segno per i credenti ma per i non credenti, mentre la profezia non è per i non credenti ma per i credenti. 23Se, per esempio, quando si raduna tutta la comunità, tutti parlassero con il dono delle lingue e sopraggiungessero dei non iniziati o non credenti, non direbbero forse che siete pazzi? 24Se invece tutti profetassero e sopraggiungesse qualche non credente o un non iniziato, verrebbe convinto del suo errore da tutti, giudicato da tutti; 25sarebbero manifestati i segreti del suo cuore, e così prostrandosi a terra adorerebbe Dio, proclamando che veramente Dio è fra voi.

26Che fare dunque, fratelli? Quando vi radunate ognuno può avere un salmo, un insegnamento, una rivelazione, un discorso in lingue, il dono di interpretarle. Ma tutto si faccia per l'edificazione.27Quando si parla con il dono delle lingue, siano in due o al massimo in tre a parlare, e per ordine; uno poi faccia da interprete. 28Se non vi è chi interpreta, ciascuno di essi taccia nell'assemblea e parli solo a se stesso e a Dio. 29I profeti parlino in due o tre e gli altri giudichino. 30Se uno di quelli che sono seduti riceve una rivelazione, il primo taccia: 31tutti infatti potete profetare, uno alla volta, perché tutti possano imparare ed essere esortati. 32Ma le ispirazioni dei profeti devono essere sottomesse ai profeti, 33perché Dio non è un Dio di disordine, ma di pace.

34Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge. 35Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea.

36Forse la parola di Dio è partita da voi? O è giunta soltanto a voi? 37Chi ritiene di essere profeta o dotato di doni dello Spirito, deve riconoscere che quanto scrivo è comando del Signore; 38se qualcuno non lo riconosce, neppure lui è riconosciuto. 39Dunque, fratelli miei, aspirate alla profezia e, quanto al parlare con il dono delle lingue, non impeditelo. 40Ma tutto avvenga decorosamente e con ordine.


La Città di Dio: Libro V - Visione irrazionalista e razionalista della storia: Gemelli di sesso diverso.

6. Comunque anche negli stessi concepimenti gemellari, in cui certamente l'istante è il medesimo per entrambi, come avviene che sotto il medesimo fatale oroscopo l'uno sia concepito maschio e l'altra femmina? Conosco personalmente gemelli di sesso diverso; entrambi ancora vivono e godono ancora buona salute. Le loro fisionomie sono simili, per quanto è possibile data la diversità di sesso, tuttavia per sistema e regola di vita sono molto diversi, a parte le funzioni virili o femminili che sono per naturale necessità diverse. Egli è militare con la carica di conte ed è quasi sempre lontano da casa, lei non si allontana dalla località di origine e dal proprio campo. Aggiungo un particolare che sarebbe incredibile se si credesse al destino dell'oroscopo, e normale se si tengono presenti le scelte degli uomini e i doni di Dio. Egli è sposato, lei è una vergine consacrata; egli ha messo al mondo parecchi figli, lei non si è neanche sposata. Ma, dicono, l'influsso dell'oroscopo è determinante. Io invece ho già sufficientemente dimostrato che non significa proprio niente. Ma qualunque sia, gli astrologi dicono che è determinante quello della nascita. E quello del concepimento anche? È chiaro infatti che in esso si ha un solo accoppiamento e che vi è una legge naturale ineluttabile per cui è assolutamente impossibile che se una femmina ha concepito un individuo ne concepisca poco dopo in quello stato un altro. Ne consegue necessariamente che nei gemelli non si distinguono gli attimi del concepimento. Oppure, dato che sono nati con un oroscopo diverso, mentre venivano alla luce, l'uno è stato cambiato in maschio e l'altra in femmina? In verità non è del tutto assurdo che alcuni influssi degli astri siano determinanti per certi fenomeni naturali, ad esempio: con l'avvicinarsi e l'allontanarsi del sole si dà il variare delle stagioni dell'anno e col crescere e il calare della luna aumentano e diminuiscono alcuni fenomeni, come la crescita dei ricci di mare e delle ostriche perlifere e il mirabile flusso e riflusso dell'oceano. Rimane però che le attività spirituali non dipendono dalla posizione degli astri. Ora gli astrologi, sforzandosi di far derivare dagli astri anche gli atti umani, ci stimolano a cercare dei casi in cui l'applicazione non è valida neanche per il mondo dei corpi. Infatti non v'è nulla che appartenga tanto al corpo come il sesso del corpo, eppure è stato possibile che gemelli di sesso diverso siano concepiti sotto la medesima posizione degli astri. Pertanto vi possono essere un discorso e una teoria più cretini di questi? Da una parte la posizione delle stelle, identica per entrambi in merito all'oroscopo del concepimento, non ha potuto fare che la donna avesse il sesso diverso dal fratello col quale aveva la medesima costellazione; dall'altra la posizione degli astri che si ebbe nell'oroscopo della nascita ha potuto fare che lei fosse ben diversa da lui per la consacrazione verginale.

(Autore: Agostino di Ippona)

L'imitazione di Cristo: RINNEGARE SE STESSI E RINUNCIARE AD OGNI CUPIDIGIA

PAROLE DEL SIGNORE
Figlio, non puoi possedere la perfetta libertà, se non rinnegherai totalmente te stesso. Tutti quelli che sono attaccati agli averi, che amano troppo se stessi, che sono avidi, curiosi, svagati; tutti quelli che sono continuamente in cerca d'agiatezze e non di ciò che è di Gesù Cristo, hanno ceppi ai piedi e spesso immaginano e costruiscono progetti privi di fondamento. Infatti, tutto quello che non è nato da Dio, perirà. Tieni bene a mente questa breve e perfetta massima: lascia tutto e troverai tutto; rinunzia alla cupidigia e troverai la pace. Medita attentamente questa sentenza: quando l’avrai messa in pratica, capirai ogni cosa.

PAROLE DEL DISCEPOLO
Signore, non è impegno d'un giorno soltanto, questo; non è un gioco da ragazzetti. Anzi, in questo breve motto è racchiusa tutta la perfezione della vita religiosa.

PAROLE DEL SIGNORE
Figlio, per aver udito qual è la via della perfezione, non devi volgerti indietro e subito abbatterti, ma devi piuttosto sentirti spronato a raggiungere vette più sublimi; devi, almeno, aspirare ad esse con il desiderio. Oh, fosse davvero così per te e fossi tu giunto a tanto, da non amare più te stesso e da attenerti esclusivamente al cenno mio ed al cenno di colui che t'ho proposto quale Padre! Allora sì, mi saresti molto caro e la tua vita trascorrerebbe nella gioia e nella pace! Ma ci sono ancora molte cose che tu devi abbandonare e, se non saprai rinunziare del tutto ad esse, non potrai ottenere quello che domandi. "Ti consiglio di comperare da Me oro purificato dal fuoco, per diventare ricco" (Ap 3,18), vale a dire la celeste sapienza che calpesta tutte le cose di quaggiù.

Lasciati alle spalle la sapienza terrena, ogni compiacimento degli uomini ed ogni soddisfazione personale. Ho inteso dirti: in luogo di ciò che è ritenuto prezioso ed importante tra le cose del mondo, tu acquista quelle più umili. infatti, la vera sapienza celeste, che è quella di chi non ha alto concetto di sé e non va in cerca d'essere magnificato su questa terra, può bensì sembrare disprezzabile, meschina e quasi condannata all'oblio; e molti la lodano a parole, ma con la pratica della vita ne stanno, invece, molto lontani. Essa è, però, la perla preziosa che molti lasciano in disparte.