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Martedi, 16 aprile 2024 - Misteri dolorosi - Santa Bernadette Soubirous ( Letture di oggi )

San Francesco di Sales:La vostra modestia sia nota a tutti gli uomini: e per quanto possibile, cercate di essere costantemente sinceri.

LETTURE A CASO

Mt 4,1-25

1Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo. 2E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame. 3Il tentatore allora gli si accostò e gli disse: "Se sei Figlio di Dio, di' che questi sassi diventino pane". 4Ma egli rispose: "Sta scritto:

Non di solo pane vivrà l'uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio".


5Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio 6e gli disse: "Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto:

Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo,
ed essi ti sorreggeranno con le loro mani,
perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede
".

7Gesù gli rispose: "Sta scritto anche:

Non tentare il Signore Dio tuo".

8Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: 9"Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai". 10Ma Gesù gli rispose: "Vattene, satana! Sta scritto:

Adora il Signore Dio tuo
e a lui solo rendi culto
".

11Allora il diavolo lo lasciò ed ecco angeli gli si accostarono e lo servivano.

12Avendo intanto saputo che Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea 13e, lasciata Nàzaret, venne ad abitare a Cafàrnao, presso il mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, 14perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:

15Il paese di Zàbulon e il paese di Nèftali,
sulla via del mare, al di là del Giordano,
Galilea delle genti;
16il popolo immerso nelle tenebre
ha visto una grande luce;
su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte
una luce si è levata.


17Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: "Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino".

18Mentre camminava lungo il mare di Galilea vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano la rete in mare, poiché erano pescatori.

19E disse loro: "Seguitemi, vi farò pescatori di uomini". 20Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono. 21Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, che nella barca insieme con Zebedèo, loro padre, riassettavano le reti; e li chiamò. 22Ed essi subito, lasciata la barca e il padre, lo seguirono.

23Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando la buona novella del regno e curando ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. 24La sua fama si sparse per tutta la Siria e così condussero a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guariva. 25E grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Mc 1, 14-20: Convertitevi e credete al vangelo.

1 Pt 1,1-25

1Pietro, apostolo di Gesù Cristo, ai fedeli dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadòcia, nell'Asia e nella Bitinia, eletti 2secondo la prescienza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, per obbedire a Gesù Cristo e per essere aspersi del suo sangue: grazia e pace a voi in abbondanza.

3Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo; nella sua grande misericordia egli ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, 4per una eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, 5che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per la vostra salvezza, prossima a rivelarsi negli ultimi tempi.

6Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere un po' afflitti da varie prove, 7perché il valore della vostra fede, molto più preziosa dell'oro, che, pur destinato a perire, tuttavia si prova col fuoco, torni a vostra lode, gloria e onore nella manifestazione di Gesù Cristo: 8voi lo amate, pur senza averlo visto; e ora senza vederlo credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, 9mentre conseguite la mèta della vostra fede, cioè la salvezza delle anime.

10Su questa salvezza indagarono e scrutarono i profeti che profetizzarono sulla grazia a voi destinata 11cercando di indagare a quale momento o a quali circostanze accennasse lo Spirito di Cristo che era in loro, quando prediceva le sofferenze destinate a Cristo e le glorie che dovevano seguirle. 12E fu loro rivelato che non per se stessi, ma per voi, erano ministri di quelle cose che ora vi sono state annunziate da coloro che vi hanno predicato il vangelo nello Spirito Santo mandato dal cielo; cose nelle quali gli angeli desiderano fissare lo sguardo.

13Perciò, dopo aver preparato la vostra mente all'azione, siate vigilanti, fissate ogni speranza in quella grazia che vi sarà data quando Gesù Cristo si rivelerà. 14Come figli obbedienti, non conformatevi ai desideri d'un tempo, quando eravate nell'ignoranza, 15ma ad immagine del Santo che vi ha chiamati, diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta; 16poiché sta scritto: Voi sarete santi, perché io sono santo. 17E se pregando chiamate Padre colui che senza riguardi personali giudica ciascuno secondo le sue opere, comportatevi con timore nel tempo del vostro pellegrinaggio. 18Voi sapete che non a prezzo di cose corruttibili, come l'argento e l'oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta ereditata dai vostri padri, 19ma con il sangue prezioso di Cristo, come di agnello senza difetti e senza macchia. 20Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo, ma si è manifestato negli ultimi tempi per voi. 21E voi per opera sua credete in Dio, che l'ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria e così la vostra fede e la vostra speranza sono fisse in Dio.

22Dopo aver santificato le vostre anime con l'obbedienza alla verità, per amarvi sinceramente come fratelli, amatevi intensamente, di vero cuore, gli uni gli altri, 23essendo stati rigenerati non da un seme corruttibile, ma immortale, cioè dalla parola di Dio viva ed eterna. 24Poiché

tutti i mortali sono come l'erba
e ogni loro splendore è come fiore d'erba.
L'erba inaridisce, i fiori cadono,
25ma la parola del Signore rimane in eterno.

E questa è la parola del vangelo che vi è stato annunziato.


La Città di Dio: Libro II - Immoralità del politeismo: ...e rifiutino il politeismo.

29. 2. Non andare in cerca di dèi falsi e bugiardi, rigettali piuttosto con disprezzo lanciandoti verso la vera libertà. Non sono dèi, sono spiriti malvagi, per i quali è tormento la tua felicità eterna. Si ritiene che Giunone invidiasse ai Troiani, dai quali derivi la stirpe, l'insediamento sui colli di Roma. Molto di più questi demoni, che tuttora consideri dèi, invidiano a tutto il genere umano la patria eterna. E tu stessa hai giudicato in gran parte questi spiriti, perché li hai resi propizi con spettacoli, ma hai deciso che fossero infami gli individui, dai quali hai fatto eseguire gli spettacoli medesimi. Permetti che si affermi la tua libertà contro spiriti immondi che avevano imposto sul tuo collo il peso di celebrare con rito sacro in loro onore la propria ignominia. Hai reso inabili alle cariche gli attori dei delitti divini, supplica il vero Dio ché allontani da te gli dèi che si vantano dei propri delitti, o veri, e questo è estremamente vergognoso, o inventati, e questo è estremamente malizioso. Hai fatto bene nel decidere di tua iniziativa che la comunanza dei diritti civili non fosse accessibile a istrioni e attori. Svégliati pienamente. In nessuna maniera si placa la maestà divina con arti, da cui è macchiata la dignità umana. Con quale criterio ritieni che si devono annoverare fra le sante potenze celesti gli dèi che si dilettano di simili ossequi, se hai ritenuto che gli individui, per mezzo dei quali si presentano questi ossequi, non si devono annoverare fra i cittadini romani di qualunque ceto siano? Senza confronto più illustre è la città dell'alto perché in essa la vittoria è verità, la dignità è santità, la pace è felicità, la vita è eternità. A minor ragione essa ha nella sua società dèi di quella specie, se tu ti sei vergognata di avere nella tua individui della medesima specie. Quindi se desideri giungere alla città felice, evita il rapporto con i demoni. È indignitoso che siano onorati dagli onesti coloro che sono resi propizi per mezzo di individui indegni. Siano dunque rimossi dal tuo religioso ossequio mediante la purificazione cristiana come gli attori furono rimossi dalla dignità di tuoi cittadini con nota del censore. Si crede poi che i demoni abbiano poteri sui beni temporali, i soli di cui i malvagi vogliono godere, e sui mali temporali, i soli che gli iniqui non vogliono subire. Comunque se avessero tale potere, a più forte ragione dovremmo disprezzare i beni del mondo anziché a causa loro adorare i demoni e adorandoli non riuscire a raggiungere quei beni che essi ci invidiano. Tuttavia esamineremo in seguito che essi non hanno potere neanche nelle cose del mondo, come pensano coloro i quali si affannano a dimostrare che in vista di esse bisogna adorarli. Perciò qui ha termine il presente volume.

(Autore: Agostino di Ippona)

L'imitazione di Cristo: VANITÀ DEI GIUDIZI UMANI

PAROLE DEL SIGNORE
Figlio, poni il tuo cuore con piena fiducia nel Signore e non temere il giudizio degli uomini, quando la tua coscienza ti attesta che sei retto e senza colpa. Soffrire in tali condizioni è cosa pregevole e santa; e ciò non sarà gravoso per chi è umile di cuore e confida più in Dio che in se stesso. Molti parlano troppo, e perciò si deve dar loro poco credito. Del resto, contentare tutti, anche se si volesse, non è possibile. E quantunque San Paolo cercasse di piacere a tutti nel Signore e si facesse "tutto a tutti" (1 Cor 9,22), tuttavia non diede alcuna importanza "al fatto d'essere giudicato da codesto tempo" (1 Cor 4,3).

Con tutto se stesso e con tutte le sue forze egli si prodigò molto per l'edificazione e la salvezza degli altri, ma non riuscì ad impedire d'essere talvolta giudicato male o disprezzato dagli altri. Si rimise, quindi, tutto a Dio, che tutto conosce. Con pazienza e con umiltà egli si difese contro le lingue malediche o contro coloro che pensavano di lui cose infondate e menzogne, spacciando tutto ciò a vanvera. Talvolta, però, volle ribattere, perché dal suo silenzio non nascesse scandalo ai deboli. "Chi sei tu, perché tema un uomo mortale?" (Is 51,12). Oggi, c'è; domani, non si vedrà più.

Temi Dio, e non paventare gli spauracchi che vengono da parte degli uomini. Con parole o con ingiurie, che cosa può su di te un uomo? Nuoce a se stesso più che a te e, chiunque egli sia, non potrà sfuggire al giudizio di Dio. Per conto tuo abbi Dio davanti agli occhi ed evita di opporti a Lui con parole lamentose. E se, per il momento, ti sembra d'essere sopraffatto e di subire una vergogna immeritata, non risentirtene per questo e non sminuire con l'impazienza la tua corona. Guarda, invece, verso il Cielo, a Me che posso liberarti da ogni umiliazione e da ogni ingiustizia e rendere a ciascuno secondo le proprie opere.