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Venerdi, 19 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Leone IX Papa ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:Quanto è grande la potenza della preghiera! Essa è come quella regina che in ogni momento ha libero accesso presso il Re, e può ottenere tutto ciò che vuole. Per pregare bene non è necessario dire delle belle frasi, bensì amare e fidarsi. Dove, nella preghiera, cadono le lacrime, fioriscono molte grazie. Per pregare puoi fare come i bimbi piccoli che non sanno parlare ma solamente balbettare, e ugualmente il padre li comprende. È la fiducia quella che conta. La preghiera è uno slancio del cuore, è uno sguardo d'amore. La preghiera dilata l'anima e ti avvicina a Dio.

LETTURE A CASO

Lc 22,1-71

1Si avvicinava la festa degli Azzimi, chiamata Pasqua, 2e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano come toglierlo di mezzo, poiché temevano il popolo. 3Allora satana entrò in Giuda, detto Iscariota, che era nel numero dei Dodici. 4Ed egli andò a discutere con i sommi sacerdoti e i capi delle guardie sul modo di consegnarlo nelle loro mani. 5Essi si rallegrarono e si accordarono di dargli del denaro. 6Egli fu d'accordo e cercava l'occasione propizia per consegnarlo loro di nascosto dalla folla.

7Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva immolare la vittima di Pasqua. 8Gesù mandò Pietro e Giovanni dicendo: "Andate a preparare per noi la Pasqua, perché possiamo mangiare". 9Gli chiesero: "Dove vuoi che la prepariamo?". 10Ed egli rispose: "Appena entrati in città, vi verrà incontro un uomo che porta una brocca d'acqua. Seguitelo nella casa dove entrerà 11e direte al padrone di casa: Il Maestro ti dice: Dov'è la stanza in cui posso mangiare la Pasqua con i miei discepoli? 12Egli vi mostrerà una sala al piano superiore, grande e addobbata; là preparate". 13Essi andarono e trovarono tutto come aveva loro detto e prepararono la Pasqua.

14Quando fu l'ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, 15e disse: "Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, 16poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio". 17E preso un calice, rese grazie e disse: "Prendetelo e distribuitelo tra voi, 18poiché vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non venga il regno di Dio".

19Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: "Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me". 20Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: "Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi".

21"Ma ecco, la mano di chi mi tradisce è con me, sulla tavola. 22Il Figlio dell'uomo se ne va, secondo quanto è stabilito; ma guai a quell'uomo dal quale è tradito!". 23Allora essi cominciarono a domandarsi a vicenda chi di essi avrebbe fatto ciò.

24Sorse anche una discussione, chi di loro poteva esser considerato il più grande. 25Egli disse: "I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare benefattori. 26Per voi però non sia così; ma chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve. 27Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve.

28Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove; 29e io preparo per voi un regno, come il Padre l'ha preparato per me, 30perché possiate mangiare e bere alla mia mensa nel mio regno e siederete in trono a giudicare le dodici tribù di Israele.

31Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano; 32ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli". 33E Pietro gli disse: "Signore, con te sono pronto ad andare in prigione e alla morte". 34Gli rispose: "Pietro, io ti dico: non canterà oggi il gallo prima che tu per tre volte avrai negato di conoscermi".

35Poi disse: "Quando vi ho mandato senza borsa, né bisaccia, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?". Risposero: "Nulla". 36Ed egli soggiunse: "Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così una bisaccia; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. 37Perché vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: E fu annoverato tra i malfattori. Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo termine". 38Ed essi dissero: "Signore, ecco qui due spade". Ma egli rispose "Basta!".

39Uscito se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. 40Giunto sul luogo, disse loro: "Pregate, per non entrare in tentazione". 41Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava: 42"Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà". 43Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo. 44In preda all'angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra. 45Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. 46E disse loro: "Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione".

47Mentre egli ancora parlava, ecco una turba di gente; li precedeva colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, e si accostò a Gesù per baciarlo. 48Gesù gli disse: "Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell'uomo?". 49Allora quelli che eran con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: "Signore, dobbiamo colpire con la spada?". 50E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l'orecchio destro. 51Ma Gesù intervenne dicendo: "Lasciate, basta così!". E toccandogli l'orecchio, lo guarì. 52Poi Gesù disse a coloro che gli eran venuti contro, sommi sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: "Siete usciti con spade e bastoni come contro un brigante? 53Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete steso le mani contro di me; ma questa è la vostra ora, è l'impero delle tenebre".

54Dopo averlo preso, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. 55Siccome avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno, anche Pietro si sedette in mezzo a loro. 56Vedutolo seduto presso la fiamma, una serva fissandolo disse: "Anche questi era con lui". 57Ma egli negò dicendo: "Donna, non lo conosco!". 58Poco dopo un altro lo vide e disse: "Anche tu sei di loro!". Ma Pietro rispose: "No, non lo sono!". 59Passata circa un'ora, un altro insisteva: "In verità, anche questo era con lui; è anche lui un Galileo". 60Ma Pietro disse: "O uomo, non so quello che dici". E in quell'istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. 61Allora il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò delle parole che il Signore gli aveva detto: "Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte". 62E, uscito, pianse amaramente.

63Frattanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo schernivano e lo percuotevano, 64lo bendavano e gli dicevano: "Indovina: chi ti ha colpito?". 65E molti altri insulti dicevano contro di lui.

66Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i sommi sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al sinedrio e gli dissero: 67"Se tu sei il Cristo, diccelo". Gesù rispose: "Anche se ve lo dico, non mi crederete; 68se vi interrogo, non mi risponderete. 69Ma da questo momento starà il Figlio dell'uomo seduto alla destra della potenza di Dio". 70Allora tutti esclamarono: "Tu dunque sei il Figlio di Dio?". Ed egli disse loro: "Lo dite voi stessi: io lo sono". 71Risposero: "Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L'abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca".


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Gv 10, 27-30:Alle mie pecore io do la vita eterna.

At 5,1-42

1Un uomo di nome Ananìa con la moglie Saffìra vendette un suo podere 2e, tenuta per sé una parte dell'importo d'accordo con la moglie, consegnò l'altra parte deponendola ai piedi degli apostoli. 3Ma Pietro gli disse: "Ananìa, perché mai satana si è così impossessato del tuo cuore che tu hai mentito allo Spirito Santo e ti sei trattenuto parte del prezzo del terreno? 4Prima di venderlo, non era forse tua proprietà e, anche venduto, il ricavato non era sempre a tua disposizione? Perché hai pensato in cuor tuo a quest'azione? Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio". 5All'udire queste parole, Ananìa cadde a terra e spirò. E un timore grande prese tutti quelli che ascoltavano. 6Si alzarono allora i più giovani e, avvoltolo in un lenzuolo, lo portarono fuori e lo seppellirono.

7Avvenne poi che, circa tre ore più tardi, entrò anche sua moglie, ignara dell'accaduto. 8Pietro le chiese: "Dimmi: avete venduto il campo a tal prezzo?". Ed essa: "Sì, a tanto". 9Allora Pietro le disse: "Perché vi siete accordati per tentare lo Spirito del Signore? Ecco qui alla porta i passi di coloro che hanno seppellito tuo marito e porteranno via anche te". 10D'improvviso cadde ai piedi di Pietro e spirò. Quando i giovani entrarono, la trovarono morta e, portatala fuori, la seppellirono accanto a suo marito. 11E un grande timore si diffuse in tutta la Chiesa e in quanti venivano a sapere queste cose.

12Molti miracoli e prodigi avvenivano fra il popolo per opera degli apostoli. Tutti erano soliti stare insieme nel portico di Salomone; 13degli altri, nessuno osava associarsi a loro, ma il popolo li esaltava. 14Intanto andava aumentando il numero degli uomini e delle donne che credevano nel Signore 15fino al punto che portavano gli ammalati nelle piazze, ponendoli su lettucci e giacigli, perché, quando Pietro passava, anche solo la sua ombra coprisse qualcuno di loro. 16Anche la folla delle città vicine a Gerusalemme accorreva, portando malati e persone tormentate da spiriti immondi e tutti venivano guariti.

17Si alzò allora il sommo sacerdote e quelli della sua parte, cioè la setta dei sadducei, pieni di livore, 18e fatti arrestare gli apostoli li fecero gettare nella prigione pubblica. 19Ma durante la notte un angelo del Signore aprì le porte della prigione, li condusse fuori e disse: 20"Andate, e mettetevi a predicare al popolo nel tempio tutte queste parole di vita". 21Udito questo, entrarono nel tempio sul far del giorno e si misero a insegnare.

Quando arrivò il sommo sacerdote con quelli della sua parte, convocarono il sinedrio e tutti gli anziani dei figli d'Israele; mandarono quindi a prelevare gli apostoli nella prigione. 22Ma gli incaricati, giunti sul posto, non li trovarono nella prigione e tornarono a riferire: 23"Abbiamo trovato il carcere scrupolosamente sbarrato e le guardie ai loro posti davanti alla porta, ma, dopo aver aperto, non abbiamo trovato dentro nessuno". 24Udite queste parole, il capitano del tempio e i sommi sacerdoti si domandavano perplessi che cosa mai significasse tutto questo, 25quando arrivò un tale ad annunziare: "Ecco, gli uomini che avete messo in prigione si trovano nel tempio a insegnare al popolo".

26Allora il capitano uscì con le sue guardie e li condusse via, ma senza violenza, per timore di esser presi a sassate dal popolo. 27Li condussero e li presentarono nel sinedrio; il sommo sacerdote cominciò a interrogarli dicendo: 28"Vi avevamo espressamente ordinato di non insegnare più nel nome di costui, ed ecco voi avete riempito Gerusalemme della vostra dottrina e volete far ricadere su di noi il sangue di quell'uomo". 29Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: "Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini. 30Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avevate ucciso appendendolo alla croce. 31Dio lo ha innalzato con la sua destra facendolo capo e salvatore, per dare a Israele la grazia della conversione e il perdono dei peccati. 32E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a coloro che si sottomettono a lui". 33All'udire queste cose essi si irritarono e volevano metterli a morte.

34Si alzò allora nel sinedrio un fariseo, di nome Gamalièle, dottore della legge, stimato presso tutto il popolo. Dato ordine di far uscire per un momento gli accusati, 35disse: "Uomini di Israele, badate bene a ciò che state per fare contro questi uomini. 36Qualche tempo fa venne téuda, dicendo di essere qualcuno, e a lui si aggregarono circa quattrocento uomini. Ma fu ucciso, e quanti s'erano lasciati persuadere da lui si dispersero e finirono nel nulla. 37Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, al tempo del censimento, e indusse molta gente a seguirlo, ma anch'egli perì e quanti s'erano lasciati persuadere da lui furono dispersi. 38Per quanto riguarda il caso presente, ecco ciò che vi dico: Non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questa teoria o questa attività è di origine umana, verrà distrutta; 39ma se essa viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerli; non vi accada di trovarvi a combattere contro Dio!".

40Seguirono il suo parere e, richiamati gli apostoli, li fecero fustigare e ordinarono loro di non continuare a parlare nel nome di Gesù; quindi li rimisero in libertà. 41Ma essi se ne andarono dal sinedrio lieti di essere stati oltraggiati per amore del nome di Gesù. 42E ogni giorno, nel tempio e a casa, non cessavano di insegnare e di portare il lieto annunzio che Gesù è il Cristo.


Il Pastore d'Erma - Le visioni: Seconda visione: L'astio genera la morte

VII (3), 1. "Tu, Erma, non essere adirato con i tuoi figli né tralasciare tua sorella, perché siano purificati dai loro peccati di prima. Si educheranno con un indirizzo giusto se non porterai a loro astio. L'astio genera la morte. Tu, Erma, molto soffristi per le colpe della tua famiglia, perché non ti curasti di essa e la trascurasti, facendoti travolgere da affari sconsiderati. 2. Ma sei salvo per non esserti allontanato dal Dio vivente, per la tua semplicità e per la grande temperanza. Queste cose, purché tu perseveri, hanno salvato te e salvano tutti quelli che le praticano seguendo l'innocenza e la semplicità. Questi supereranno ogni malvagità e perverranno alla vita eterna. 3. Beati tutti coloro che operano la giustizia; non periranno in eterno. 4. Dirai a Massimo: "Ecco, sopraggiunge la sofferenza. Se ti pare nega di nuovo. Il Signore è vicino a quelli che si convertono, come è scritto nel libro di Eldad e Modat, che nel deserto profetarono al popolo".

(Autore: Erma)

L'imitazione di Cristo: RINNEGARE NOI STESSI ED IMITARE CRISTO PORTANDO LA CROCE

PAROLE DEL SIGNORE
Figlio, quanto sarai capace di uscire da te stesso, tanto potrai passare in Me. Come il non desiderare nulla dei beni esterni produce pace interiore, così il distacco interiore da se stessi unisce a Dio. Voglio che tu impari il perfetto rinnegamento di te, rassegnandoti alla mia volontà, senza obiezioni e lamenti. "SeguiMi" (Mt 9,9). "Io sono la Via, la Verità e la Vita" (Gv 14,6). Senza via non si va avanti, senza verità non si conosce, senza vita non si vive. Io sono la Via che tu devi seguire, la Verità alla quale tu devi credere, la Vita che tu devi sperare. Io sono la Via dalla quale non si può deviare, la Verità infallibile, la Vita che non ha termine.

Io sono la Via più dritta, la Verità suprema, la Vita vera, beata, increata. Se rimarrai nella mia Via, conoscerai la Verità, e la Verità ti farà libero; così conseguirai la vita eterna. "Se vuoi entrare nella Vita, osserva i Comandamenti" (Mt 19,17). Se vuoi conoscere la Verità, credi a Me. "Se vuoi essere perfetto, vendi ogni cosa" (Mt 19,21). Se vuoi essere mio discepolo, rinnega te stesso. Se vuoi avere la vita eterna, disprezza la vita presente. Se vuoi essere esaltato in Cielo, umiliati in questo mondo. Se vuoi regnare con Me, porta con Me la croce. Solo i servi della croce trovano la via della beatitudine e della vera luce.

PAROLE DEL DISCEPOLO O Signore Gesù, poiché la via che Tu hai percorso fu stretta e disprezzata dal mondo, concedimi che, disprezzando il mondo, io possa imitarTi. Infatti, "un discepolo non è da più del maestro nè un servo da più del suo padrone" (Mt 10,24). Si eserciti il tuo servo alla scuola della tua vita, perché in essa sta la mia salvezza e la vera santità. Qualunque cosa io legga od ascolti, fuori di essa, non mi può dare ristoro né gioia completa.

PAROLE DEL SIGNORE
Figlio, poiché tu sai ed hai letto tutte codeste cose, sarai beato se le avrai messe in pratica. "Chi accoglie i miei Comandamenti e li osserva, questi Mi ama, e anch'Io lo amerò e Mi manifesterò a lui" (Gv 14,21) e lo farò sedere con Me nel Regno del Padre mio.

PAROLE DEL DISCEPOLO
Signore Gesù, come hai detto e promesso, così sia fatto veramente, e che io possa meritarlo! Ho ricevuto la croce, l'ho ricevuta dalle tue mani; la porterò, la porterò fino alla morte, come Tu m'hai comandato. È, veramente, la croce la vita d'un buon monaco; ma la croce è guida al Paradiso. Ormai s'è cominciato; non è lecito tornare indietro né abbandonare l'opera. Suvvia, fratelli, procediamo insieme; Gesù sarà con noi! Per amore di Gesù abbiamo preso su di noi questa croce; per amore di Gesù continuiamo a portarla. Il nostro aiuto sarà chi ci guida e precede. Ecco: il nostro Re cammina in testa a noi; Egli combatterà per noi! Seguiamolo coraggiosamente! Nessuno abbia paura! Siamo pronti a morire da valorosi in guerra e non infliggiamo al nostro buon nome l'onta d'una fuga delittuosa.