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Giovedi, 18 aprile 2024 - Misteri luminosi - San Galdino ( Letture di oggi )

San Giovanni Bosco:(per far elemosina) se assolutamente non possediamo nulla, vi è l’opera delle opere: la preghiera. Ecco una elemosina che non tutti fanno.
Gesu

DISCERNIMENTO E VIGILANZA


127. Abito interiore e veste esteriore: Evita ogni menzogna e ogni giuramento, se brami pregare da monaco; altrimenti, mostri invano ciò che non ti si conviene.

128. Longanimità: Se vuoi pregare in spirito, non nutrire odio per nessuno, e non ci sarà nube che ti offuscherà la vista nel tempo della preghiera.

129. Totale fiducia in Dio: Affida a Dio le necessità del corpo. Sarà chiaro, così, che gli affidi anche quelle dello spirito.

130. Regalità e ricchezza: Se avrai conseguito le promesse, sarai re. Guardando, dunque, a tali prospettive, sopporterai volentieri la povertà presente.

131. Slancio verso l'alto: Non ricusare la povertà e la tribolazione: sono alimenti che danno leggerezza alla preghiera.

132. Tre tappe per la scienza della Trinità: Le virtù del corpo ti guidino a quelle dell'anima; le virtù dell'anima a quelle dello spirito; e queste alla scienza immateriale ed essenziale.

133. Conoscenza esperienziale dei cattivi pensieri: Se, quando preghi contro i cattivi pensieri, essi s'acquietano facilmente, esamina da dove proviene ciò, perché tu non cada in agguato e non tragga te stesso in errore.

134. Stratagemmi dei demoni: Accade che talora i demoni ti suggeriscano dei pensieri e, però, ti stimolino davvero a pregare contro di essi o a contraddirli; e che poi volontariamente si ritirino. Ciò, perché tu ingannato, possa immaginarti di aver cominciato a vincere i pensieri e a mettere in fuga i demoni.

135. L'arma dell'umiltà: Se preghi contro una passione o un demonio che ti molesta, ricordati di Colui che dice: "Inseguirò i miei nemici e li raggiungerò; e non tornerò senza averli annientati; li colpirò e non potranno rialzarsi; cadranno sotto i miei piedi", eccetera. Queste cose opportunamente dirai, armandoti d'umiltà contro gli avversari.

136. Irreprensibilità: Non ritenere di aver acquistato la virtù, se prima non hai combattuto per essa fino al sangue: bisogna, infatti, opporsi al peccato fino alla morte - secondo il divino Apostolo -, come un lottatore irreprensibile.

137. Scopo dei demoni: Se a uno ti sarai reso utile, da un altro riceverai danno, perché l'ingiustizia da te subita ti spinga a dire o a fare qualcosa di sconveniente contro il prossimo, e a disperdere in malo modo ciò che bene avevi messo insieme. Questo è, infatti, lo scopo dei malvagi demoni; bisogna pertanto tenerne conto accuratamente.

138. Libertà dai demoni: Disponiti sempre ai pesanti attacchi dei demoni considerando come tu possa sfuggire alla loro schiavitù.

139. Attacchi diretti e indiretti dei demoni: Di notte, i malvagi demoni pretendono di turbare da se stessi il maestro spirituale. Di giorno, tramite gli uomini, lo circondano di difficoltà, di calunnie e di pericoli.

140. Splendore del cuore: Non respingere i folloni. Se anche, infatti, battono e pestano i piedi, tendono e scardassano tuttavia - appunto così - la tua veste diventa splendente.

141. Profumo fragrante: Fintantoché non avrai rinunziato alle passioni, e il tuo intelletto avrà continuato ad opporsi alla virtù e alla verità, non troverai nel tuo petto profumo di soave fragranza.

142. Emigrazione: Aspiri alla preghiera? Emigra da quaggiù, e abbi in ogni tempo la tua patria nei cieli, non meramente con la semplice parola, ma con la pratica angelica e la scienza divina.

143. Incessante ricordo del Giudice: Se soltanto nelle avversità ti ricordi del Giudice, e quanto terribile e incorruttibile Egli sia, non hai ancora imparato a servire il Signore nel timore e ad esultare in Lui nel tremore. Sappi, infatti, che anche negli svaghi e negli agi spirituali bisogna prestargli il culto con più riverenza e rispetto.

144. Perfetto pentimento: Avveduto è l'uomo che fino alla perfetta penitenza non si stacca dal ricordo doloroso dei propri peccati e dalla sanzione del fuoco eterno per la loro punizione.

145. Le virtù-velo: Chi, stretto ancora dai peccati e dagli accessi di collera, osa con impudenza tendere alla santa scienza delle cose o anche penetrare nella preghiera immateriale, costui riceva la censura dell'Apostolo, poiché non è senza pericolo che egli preghi col capo nudo e scoperto. Un'anima in tali condizioni - sta, infatti, scritto - deve portare sul capo un segno della sua dipendenza a motivo degli angeli presenti, coprendosi di pudore e di umiltà come si conviene.

146. Il Sole e la lucerna: Come non gioverà a chi soffre di una malattia agli occhi fissare senza schermo e con insistenza il sole in pieno mezzogiorno e nel suo più intenso fulgore, così non gioverebbe in alcun modo all'intelletto contaminato da passioni e impuro contraffare la terribile e sublime preghiera in spirito e verità; ma anzi, al contrario, ciò susciterebbe contro il medesimo intelletto la divina indignazione.

147. L'altare e il turibolo: Se colui che si era avvicinato con un dono all'altare non fu accolto da Chi non ha bisogno di nulla ed è incorruttibile, finché non si fosse riconciliato con il prossimo che aveva motivo per dolersi di lui, considera di quanta sorveglianza e di quanto discernimento c'è bisogno perché offriamo a Dio un incenso ben gradito sull'altare dell'intelletto.

148. Il volto del peccatore: Non essere uno che si compiace della verbosità e della gloriola. Altrimenti i peccatori costruiscono non più sul tuo dorso, ma sul tuo volto, e sarai per loro oggetto di ludibrio nel tempo della preghiera, adescato e sedotto da essi con pensieri diversi.