L'imitazione di Cristo
LA VERA CONSOLAZIONE VA CERCATA SOLAMENTE IN DIO
PAROLE DEL DISCEPOLO
Qualunque cosa io possa desiderare o immaginare per mia consolazione, non me la riprometto qui, ora, ma in futuro. Perché, pur se avessi, per me solo, tutte le consolazioni del mondo e potessi godere tutte le delizie terrene, certamente esse non potrebbero durare a lungo. Non potrai, quindi, anima mia, trovare piena consolazione né perfetto conforto se non in Dio, consolatore dei miseri e rifugio degli umili. Aspetta un poco, anima mia, aspetta la divina promessa ed avrai in Cielo la pienezza d'ogni bene. Se tu brami troppo disordinatamente i beni della terra, perderai quelli eterni del Cielo.
Abbi pure le cose temporali per il giusto uso, ma il desiderio sia per le cose eterne. Nessun bene di quaggiù vale a saziarti, perché non sei stata creata per goderne. Anche se tu possedessi tutti i beni del mondo, non potresti essere felice e beata; ma solo in Dio, Creatore dell'universo, consiste interamente la tua beatitudine e felicità. Non quella che sembra tale e viene esaltata dagli stolti che amano il mondo, ma quella che attendono i buoni fedeli di Cristo; ma quella che talora pregustano coloro che vivono dello spirito ed i puri di cuore, "la patria dei quali è nei Cieli" (Fil 3,20).
Vano e breve è ogni conforto che viene dagli uomini. Conforto vero e beatificante è quello che si attinge interiormente dalla Verità. L’uomo pio porta, dappertutto, con sé il suo Consolatore, Gesù, e Gli dice: Stammi vicino, o Signore Gesù, in ogni luogo ed in ogni tempo. Mia consolazione sia questa: privarmi con animo lieto d'ogni conforto umano. E qualora mi mancasse la tua consolazione, la tua volontà e la giusta prova alla quale Tu mi sottoponi, siano mio supremo conforto. Infatti, "non durerà per sempre la tua collera né sarà eterna la tua minaccia" (Sal 102,9).
Qualunque cosa io possa desiderare o immaginare per mia consolazione, non me la riprometto qui, ora, ma in futuro. Perché, pur se avessi, per me solo, tutte le consolazioni del mondo e potessi godere tutte le delizie terrene, certamente esse non potrebbero durare a lungo. Non potrai, quindi, anima mia, trovare piena consolazione né perfetto conforto se non in Dio, consolatore dei miseri e rifugio degli umili. Aspetta un poco, anima mia, aspetta la divina promessa ed avrai in Cielo la pienezza d'ogni bene. Se tu brami troppo disordinatamente i beni della terra, perderai quelli eterni del Cielo.
Abbi pure le cose temporali per il giusto uso, ma il desiderio sia per le cose eterne. Nessun bene di quaggiù vale a saziarti, perché non sei stata creata per goderne. Anche se tu possedessi tutti i beni del mondo, non potresti essere felice e beata; ma solo in Dio, Creatore dell'universo, consiste interamente la tua beatitudine e felicità. Non quella che sembra tale e viene esaltata dagli stolti che amano il mondo, ma quella che attendono i buoni fedeli di Cristo; ma quella che talora pregustano coloro che vivono dello spirito ed i puri di cuore, "la patria dei quali è nei Cieli" (Fil 3,20).
Vano e breve è ogni conforto che viene dagli uomini. Conforto vero e beatificante è quello che si attinge interiormente dalla Verità. L’uomo pio porta, dappertutto, con sé il suo Consolatore, Gesù, e Gli dice: Stammi vicino, o Signore Gesù, in ogni luogo ed in ogni tempo. Mia consolazione sia questa: privarmi con animo lieto d'ogni conforto umano. E qualora mi mancasse la tua consolazione, la tua volontà e la giusta prova alla quale Tu mi sottoponi, siano mio supremo conforto. Infatti, "non durerà per sempre la tua collera né sarà eterna la tua minaccia" (Sal 102,9).